Stasera, su invito degli amici dell’Ente Concerti Città di Iglesias, abbiamo assistito alla prova generale de “La campana sommersa” di Ottorino Respighi, in scena in questi giorni al Teatro Lirico di Cagliari, con la regia di Pier Francesco Maestrini, la direzione di Donato Renzetti, le scene e proiezioni di Juan Guillermo Nova, i costumi di Marco Nateri e le luci di Pascal Mérat.
L’Opera, composta su libretto di Claudio Guastalla, si ispira al poema Die versunkene Glocke di Gerhart Hauptmann e racconta la storia di un amore impossibile tra un Enrico, un costruttore di campane, e Rautendelein, un’ondina che vive in una fonte d’acqua.
Andata in scena per la prima volta nel 1927 l’opera tocca temi come l’amore, la libertà, la trasgressione, il conflitto tra religione e volontà di potenza, con accenti che richiamano alla mente certe opere di Nietzsche e kierkegaard. Il tutto calato in un’atmosfera tipica della mitologia norreana e del romanticismo germanico, fatta di foreste, sorgenti e rovine di antiche manieri.
La rappresentazione, ci si perdoni “lo spoiler”, ci è piaciuta tantissimo. Malgrado la musica di Respighi in alcuni frangenti possa risultare ardua, l’Opera è stata godibile dalla prima all’ultima nota. Se in questi giorni capitate dalle parti di Cagliari non perdete questo straordinario appuntamento.